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Caneva: il giardino delle delizie


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Caneva è un comune speciale del Friuli Venezia Giulia, sia per la posizione ai confini con il Veneto, tra pianura, pedemontana collinare e montagna, sia per la sua storia antichissima e la sua cultura di “frontiera”, punto d’incontro e di scontro, nei secoli passati, tra il Patriarcato di Aquileia e la Repubblica di Venezia.

Qui – tra 22 e 1375 metri di altitudine – natura, climi e vicende storiche hanno modellato un ambiente di rara varietà e ricchezza, recentemente riscoperto anche per le potenzialità turistiche e i tesori enogastronomici, che trovano ideale dimora in questa terra coltivata con passione e operosità.

Cuore simbolico di Caneva è il Castello medioevale, isolato sul Col de Fer: documentato dal 1034, fu abbandonato nel XVII secolo. Rimangono le vestigia delle mura e la chiesetta castellana di Santa Lucia, tardo rinascimentale, con il campanile edificato su un’antica torre.

Dal Castello, lo sguardo abbraccia paesaggi straordinari e continuamente mutevoli. A nord i  ripidi fianchi prealpini salgono fino all’Altopiano del Cansiglio, storico “gran bosco da reme” della Serenissima e oggi seconda foresta d’Italia, in parte compresa nel territorio di Caneva. Intorno è un susseguirsi di dolci colline, vallette e declivi tappezzati di varie e curate coltivazioni. A sud si spalanca la dolce pianura veneto-friulana, che digrada fino all’Adriatico, visibile nelle giornate più limpide, e solcata dallo scorrere del Meschio e dai meandri del Livenza, le cui limpide acque smeraldine lambiscono il sito palafitticolo del Palù, condiviso dai comuni di Caneva e di Polcenigo e dal 2011 patrimonio UNESCO.

Basterebbero queste suggestioni ambientali a fare di Caneva un posto speciale e una culla di civiltà. Ma Caneva è molto di più: è anche un “giardino delle delizie”, con autentici tesori agroalimentari apprezzati già durante la dominazione della Serenissima, quando barche cariche dei frutti, dei vini e dell’olio di questa terra fortunata risalivano il Livenza per arrivare sulle tavole di Venezia.

A distanza di secoli questa vocazione è stata rinverdita, con la riscoperta e la valorizzazione dei prodotti di questo territorio generoso, grazie all’eccezionale declinazione di caratteristiche pedologiche, ai terreni ricchi di carbonato di calcio purissimo, al mosaico di benefici microclimi, ai fenomeni d’inversione termica, alle sensibili escursioni di temperatura tra il giorno e la notte… Qui dimorano vigneti giardino, da cui si producono vini come il Verdiso o il Marzemino. Qui si concentra la più alta produzione friulana di olio di oliva, ai vertici della qualità regionale e non solo. Qui si coltivano ciliegie pregiate e il Figo Moro, autentica specialità ortofrutticola della Pedemontana veneto-friulana, rinomata già dal Medioevo. E qui il Crocus sativus trova le condizioni ideali per essere messo a dimora e per ottenere un purissimo Zafferano da agricoltura biologica: un prodotto la cui eccellenza discende dal profondo rispetto per la nostra terra e dalla nostra sana passione per la buona tavola.